Le nom de l’Italie: mythe et histoire, d’Hellanicos à Virgile
BVI 37

Suzanne GÉLY
Le nom de l’Italie: mythe et histoire, d’Hellanicos à Virgile
Biblioteca del Viaggio in Italia «Studi»
532 p.; ill.
ISBN 88-7760-037-3.
36.00 €
Sia storici e mitografi greci, dal VI secolo a.C. al I d. C., e ancora prima e dopo; sia poeti e storici latini da Ennio a Catone il Vecchio; sia monete, iscrizioni, lapidi, ci fanno conoscere l'avanzata del nome Italia dal Sud al Nord, dall'Est all'Ovest della penisola, fino a quando da nazione abbozzata ed effimera l'Italia diventa una patria per i Romani e per i cittadini dell'Impero, come il gallo Sidonio. Il nome d'Italia risuona lungo tutto il periodo che va dai tribunati dei Gracchi alla battaglia di Anzio, orchestrato sulle diverse designazioni con cui Virgilio, in una mimesi che gli è caratteristica, riveste la terra-madre per eccellenza, la nuova e l'antica patria di Enea. L'efficacia e il senso della donominazione culminano nel momento in cui il paese egli abitanti raggiungono un certo grado di coscienza collettiva. Sul fondo di determinazioni geografiche, climatiche, etniche, economiche, demografiche, da cui si districa l'identità concreta della penisola che si estende tra guerre e trattati; sul filo dei miti, dei culti e delle loro rappresentazioni; sotto la guida di protagonisti che l'animano o la feriscono, il culmine è raggiunto tra il 58 e il 27 a. C., cioè tra l'esilio di Cicerone e la suddivisione regionale dell'Italia. Ora, sono la parola di Cicerone e il canto di Virgilio, non meno dei fatti, delle leggi di Cesare e prima ancora di Silla, non meno dell'atribuzione di uno statuto speciale all'Italia da parte del vincitore di Anzio, che conducono Italiani e Romani - trent'anni o cinquant'anni dopo la sanguinosa e cruciale Guerra degli Alleati - sulla percezione di una comunanza di destini. Come i diversi nomi dell'Italia permettono di svelare i punti saldi - inastricabilmente mitologici e storici - di tali destini? Di quali leggende, di quali avventure, di quali erranze si colorarono? Perché l'epifania storica di una Nazione nel cuore dell'impero fu così effimera, ed il volto della Patria comune fu così duraturo?