Stendhal, Grenoble, les Grenoblois
Cahiers du Stendhal Club - 1
Stendhal, Grenoble, les Grenoblois
Nemo propheta in patria. L’antica massima è tanto evidente da non dover essere dimostrata. Gli scrittori celebri che per una ragione o per l’altra hanno snobbato il loro luogo natale sono innumerevoli. Il nome di Stendhal si inscrive al primo posto della lista. In effetti si è espresso in termini molto vivaci su Grenoble e i suoi abitanti. Questi ultimi non hanno esitato a rendergli la pariglia. Tanto più che a prima vista non erano affatto dalla parte del torto. Curiosamente Stendhal non ha cessato di offrire il fianco alle critiche. Così ha rinnegato la sua ascendenza sostituendo il patronimico con uno pseudonimo di cui essi ignoravano l’origine. Così pure sempre a corto di denaro ha svenduto il patrimonio paterno. Infine sulla sua tomba a Parigi, è scolpito un epitaffio che egli stesso ha dettato e che si distingue per una doppia singolarità: è scritto in italiano e il romanziere vi si dichiara «milanese». C’era di che ferire l’amor proprio dei Grenoblesi, ma ciò che importa è di conoscere le forme d’espressione e i limiti della loro riprovazione. Ci si può domandare - e ci si deve domandare - se questa è stata così compatta come alcuni hanno sostenuto soprattutto nel momento in cui lo scrittore si accampava nella prima pagina dei giornali parigini. È a tale interrogativo che si propone di rispondere questo volume nel quale figura una raccolta di tutto ciò che è stato pubblicato su Stendhal nella stampa di Grenoble durante l’Ottocento e il Novecento.